Il quartiere urbano Spine Bianche e il progetto Gli Spazi Narrativi di Matera
Il progetto dal tema Gli Spazi Narrativi di Matera che stanno affrontando studenti e studentesse del terzo anno del nostro Istituto è finalizzato alla redazione di un progetto di design mirato alla lettura dell’ambiente urbano ed alla comunicazione degli aspetti culturali di esso attraverso la riqualificazione delle aree oggetto di interesse.
Uno dei primi quartieri urbani presi in esame mediante un sopralluogo è il quartiere Spine Bianche.
Il quartiere Spine Bianche: cenni storici
Il quartiere Spine Bianche a Matera, già oggetto di un appalto concorso, indetto dal Ministero dei LL. PP., vinto da un gruppo eccelso di progettisti guidato dall’arch. Carlo Aymonino nel 1955, fu finalizzato alla realizzazione di un quartiere rispondente al miglioramento della qualità residenziale in alternativa alle condizioni di vita insalubre nelle dimore dei Sassi. Spine Bianche è, infatti, tra gli esempi più significativi dell’architettura sociale realizzata nell’immediato dopoguerra in Italia.
Nel progetto vincitore, vi fu la scelta programmatica iniziale di far continuare le esperienze di organizzazione della comunità materana dei Sassi, con la ricerca di far sopravvivere usanze tipiche, organizzazione e valori sociali, rispetto ai quali magari modellare il costruito. Nella proposta architettonica che conteneva un modello di emancipazione sociale “a tutto tondo”, la prima versione del progetto del gruppo Aymonino individuava uno spazio verde collettivo, sentieri pedonali, corti residenziali. Ogni edificio era al centro di un sistema di circolazione e di distribuzione dello spazio e definiva un rapporto graduale con la città nel passaggio dalle case a tre piani fino a quelle più alte.
Il quartiere Spine Bianche: rilievi
In occasione della visita studenti e studentesse hanno potuto rapportarsi con la storia del quartiere e quindi della città e cogliere gli aspetti urbani peculiari, già lungimiranti nel progetto originario, ma di fatto ad oggi compiuti solo in parte. Un’ opportunità di studio che permetterà di trovare soluzioni appropriate, attraverso il design, per la migliore condivisione degli spazi comuni, in modo innovativo e creativo.
Il progetto mira, infatti, alla rivalutazione culturale ed alla fruizione di questo quartiere, distante solo fisicamente dal nucleo originale dei Sassi ma in stretto rapporto ad esso, essendone l’alternativa, e tale da poter aggiungere un nuovo capitolo alla cultura urbana segnando il passo con l’innovazione sociale che lo ha trasformato.